Una celebre frase attribuita allo scrittore e poeta statunitense Charles Bukowski recita: «Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano». Adattandola al grande tema di attualità della tecnologia e dell’informazione, potremmo chiederci quante volte abbiamo dialogato con sistemi di intelligenza artificiale senza accorgerce-ne. Fra le chiavi per non rimanere invischiati in un dibattito partigiano tra apocalittici e integrati ci sono la conoscenza e la curiosità tipiche della scienza, quelle che da 13 edizioni sono al centro di Trieste Next, che quest’anno dedica grande attenzione proprio all’intelligenza artificiale. Tra gli ospiti vale la pena segnalare Michael I. Jordan, considerato uno dei padri del machine learning e inserito nel 2016 da «Science» tra gli informatici più influenti al mondo; oggi in forza all’Università della California a Berkeley, terrà una conferenza sul futuro dell’intelligenza artificiale. Sui risvolti etici di assistenti virtuali e bot si concentra invece William Hasselberger, filosofo della Universidade Católica Portuguesa; mentre lo scrittore e fisico Paolo Giordano sarà protagonista di un incontro intitolato: Meglio umano che esatto?.
Il tradizionale incontro con il premio Nobel quest’anno vede ospite Andrej Gejm, vincitore nel 2010 insieme a Konstantin No-voselov «per i pionieristici esperimenti riguardanti il grafene». Regius Professor di fisica all’Università di Manchester, Gejm terrà una conferenza sul rapporto tra creatività e scienza. Il lato più prettamente artistico del festival, invece, vede il proprio apice nello spettacolo del maestro Nicola Piovani, vincitore tra l’altro del premio Oscar per la colonna sonora di La vita è bella di Roberto Benigni.
Come sempre, però, gli incontri con le personalità della ricerca e della cultura sono solo una parte del programma del festival, che prevede una serie di eventi per le classi scolastiche (Trieste Next per le scuole), l’annuncio del libro vincitore della seconda edizione del Premio Trieste Next. Science Book of the Year dedicato alla divulgazione scientifica, e una serie di incontri in lingua inglese che esaltano l’internazionalità della comunità scientifica che vive a Trieste e lavora nei diversi istituti di ricerca ospitati nella città.